Capitolo 5.Gli Eserciti Nemici


I Charr

Le terre a nord delle Grandi Mura Settentrionali che proteggono Ascalon sono controllate da una razza selvaggia conosciuta come i Charr. Per i Charr la Fiamma è la rappresentazione fisica dei loro dèi e, per tenerseli buoni, i Charr devono innanzitutto adempiere ai loro obblighi verso la Fiamma. A questo scopo i Charr hanno eretto una serie di edifici sacri conosciuti col nome di Templi della Fiamma. Su piattaforme sopraelevate queste creature bestiali hanno inciso ampie rune circolari che delimitano e alimentano magicamente le Sacre Fiamme. Dei pilastri di pura ossidiana o di pietra arenaria, scolpiti con i volti delle misteriose creature oggetto della devozione dei Charr, circoscrivono ulteriormente questi cerchi. Tra questi pilastri, al centro di ogni tempio, bruciano giorno e notte le Sacre Fiamme. I Charr credono che se le Fiamme resteranno sempre accese, gli dèi saranno soddisfatti. Se le Fiamme si spengono, significa che i Charr hanno mancato di assolvere ai loro doveri e verranno puniti dagli dèi.
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Ogni tempio ha il proprio fuoco, che è sorvegliato costantemente da quattro Custodi della Fiamma. I custodi hanno un solo compito da svolgere: mantenere la Sacra Fiamma costantemente accesa. Si tratta della posizione più prestigiosa per un Charr. Solo i più forti e i più capaci tra loro possono ricevere tale onore e tutti gli altri devono inchinarsi davanti ai Custodi della Fiamma.
Oltre ai Templi, quando si spostano in gran numero, i Charr portano con sé un braciere di bronzo in cui arde la Sacra Fiamma del Tempio. Questi bracieri sono collocati su portantine che vengono poi trasportate da un luogo all’altro da quattro Portatori della Fiamma. Ogni notte, quando preparano l’accampamento, i Portatori della Fiamma erigono un’effigie di uno dei loro dèi, le danno fuoco e la lasciano bruciare fino all’alba.

Gli umani hanno imparato velocemente a interpretare i segnali della Fiamma. Se questa è accesa, l’accampamento dei Charr è occupato. In caso contrario, i Charr hanno già abbandonato la zona.

La Cima di Pietra

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La Cima di Pietra è una gilda di nani xenofobi che abitano i Monti Cimefredde. Il loro odio per le altre culture (in particolare gli umani) è talmente profondo che non frequentano nemmeno gli altri clan di nani che intrattengono rapporti commerciali con le comunità degli umani. I membri della gilda Cima di Pietra sono orgogliosi del proprio fanatismo. Per loro esiste un solo modo giusto di fare le cose: il proprio. Vi è un solo gruppo che può governare il mondo: la Cima di Pietra. Tutte le altre forme di vita non hanno alcuna importanza. Sono crudeli, brutali, calcolatori e freddi in un modo raramente visto in altri paesi civilizzati. Un nano della Cima di Pietra potrebbe spaccare in due la testa di un umano senza farsi alcuno scrupolo, come se avesse inavvertitamente schiacciato un verme.

Si dice che il capo della Cima di Pietra, Dagnar Spaccapietra, aspiri a governare tutta Tyria un giorno. I suoi metodi sono efferati ma efficaci. Il prezzo che esige per il fallimento è la morte, cosa che rende tutto estremamente più difficile e drammatico.

I nani che sono sopravvissuti all’interno della gilda per un periodo di tempo significativo sono duri e freddi come la pietra. Eseguono gli ordini con brutale efficienza, consci che se falliscono dovranno morire.

La Cima di Pietra ha una predilezione per la schiavitù. Si possono vedere spesso i suoi membri cavalcare giganti e altre bestie legate con ogni sorta di manette, legacci e catene atte a tenerli soggiogati. I nani non si affannano a domare questi esseri. Preferiscono incatenarli e sottometterli per piegarli al loro volere, piuttosto che abituarli alla loro nuova condizione. Se ne avessero l’opportunità, renderebbero schiavi anche gli umani e gli altri nani “impuri”.


I Morti Viventi

A parte le ovvie differenze (assenza di pelle, capelli, sistema circolatorio funzionante e così via), l’esercito dei Morti viventi è molto simile ad un esercito di esseri umani. Hanno ranghi militari, una catena di comando e una serie di ordini di marcia. L’esercito è composto da umani una volta viventi, sebbene si racconti che quando marcia in battaglia, questo esercito sia accompagnato dallo scheletro di un dragone in passato potentissimo.

Vengono fatte molte supposizioni sui morti viventi di Tyria e sui loro obiettivi. Molti pensano che siano i sopravvissuti di Orr, quelle anime perdute che furono talmente turbate dalla distruzione della propria patria in seguito al Cataclisma che si rifiutano di passare all’altra vita. Altri pensano che queste creature siano motivate da una forza più sinistra, un essere malvagio che ha richiamato i morti per eseguire i suoi voleri. Alcuni dicono addirittura che questo capo misterioso sia un potente Liche che li comanda dalle retrovie. Tuttavia, la maggior parte di queste storie sono leggende e pettegolezzi nati attorno al fuoco degli accampamenti o ai banconi delle taverne, perché oggigiorno nessun vivente può dire di aver visto queste creature in carne ed ossa (in senso figurato, s’intende).
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